La bolla del pesco – Taphrina deformans
La bolla del pesco è una malattia causata da un fungo, chiamato Taphrina deformans; si sviluppa soprattutto quando le condizioni climatiche sono favorevoli, ovvero alta umidità, e ampie escursioni termiche dal giorno alla notte.
Il fungo colpisce tutti i tessuti della pianta, anche se in genere tende a preferire foglie e germogli; le foglie affette da bolla del pesco presentano delle modificazioni dei tessuti, che ricordano appunto delle bolle, dove la pagina fogliare si inspessisce, si deforma e diviene di colore giallo o rosso vivo.
Come possiamo intuire facilmente sempre dal nome questa patologia interessa soprattutto l’albero di pesche, anche se può colpire anche altre drupacee come il mandorlo. Malattia davvero molto diffusa, la bolla del pesco è capace di danneggiare seriamente sia le piante che l’intera produzione di pesche.:
Trattare la bolla del pesco
In una gestione convenzionale contro la bolla del pesco ci sono diverse soluzioni per la difesa.
La lotta preventiva va effettuata nel periodo invernale fino alla rottura delle gemme, con trattamenti formulati a base di sali di rame o prodotti a base di Ziram. Successivamente, con l’aumento delle temperature, quindi nella fase di ripresa vegetativa, andremo ad impiegare prodotti a base di Captano, Dodina e Difenoconazolo.
La gestione in Bio contro la bolla del pesco ha delle difficoltà maggiori in quanto è noto che i mezzi a nostra disposizione sono limitati. Con una buona prevenzione, però e impostando i trattamenti nel giusto momento, senza lasciare la pianta scoperta da possibili attacchi, è sicuramente possibile riuscirci.
Il primo intervento contro la bolla del pesco è necessario farlo a novembre, al più ai primi di dicembre, quando gli alberi hanno perso tutte le foglie. Di solito si interviene con l’ossicloruro di rame o la poltiglia bordolese.
Prevenzione della bolla del pesco
La prima fondamentale attenzione da fare è nella prevenzione, che si attua con un metodo colturale corretto. In secondo luogo è importante riconoscere la malattia subito e intervenire nel modo giusto quando si identificano i suoi sintomi.
Se pensiamo che il nostro frutteto sia facilmente soggetto in determinati momenti alla bolla conviene programmare trattamenti preventivi. Teniamo però sempre presente che ogni trattamento, anche biologico, può aver conseguenze ambientali, quindi quando possibile meglio evitare di usare fungicidi.
Ricordiamo che un ottimo consiglio per la gestione professionale, quindi è rivolgersi a esperti, che hanno a cuore in primis la salubrità del prodotto, per eseguire gli interventi nella maniera più corretta e per l’ottenimento del massimo risultato in termini qualitativi e quantitativi.
Per qualsiasi dubbio sull’ argomento puoi contattarci, sapremo consigliarti quale soluzione fa al caso tuo