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Sementi e piante 25 Agosto 2021

Il seme di papavero – Particolare e utile, ma pericoloso

Un seme particolare, utile, speciale ma pericoloso. Da cosa si distingue? Come utilizzarlo in cucina?

Ogni anno da metà primavera si incominciano a vedere vari colori del papavero, stupendi ed unici nel loro genere: dal rosso acceso, ad un rosa delicato fino ad un bianco puro.

Appena una piccola brezza avvolge queste piante, li si vedono ondeggiare in essa, sembra quasi una danza leggera e delicata.

Solitamente il papavero non ha bisogno di molta umidità ed è una pianta che cresce bene anche di fronte alle intemperie, o con poca attenzione alla cura. Spesso riesce a prosperare persino in ambienti “difficili” come la presenza di cemento e di binari ferroviari.

Il Papaver rhoeas (nome scientifico) è considerato comunemente una pianta infestante: il frutto a capsula disperde molti semi intorno a sé, ma purtroppo, in campi coltivati e floridi, assale le altre piante togliendo ossigeno e nutrienti, diventando così una pianta difficile da affrontare ed estirpare.

All’interno dei petali il papavero comune (anche detto rosolaccio) contiene una sostanza con basse quantità di alcaloidi dalle proprietà sedative.

Il papavero da oppio (Papaver Somniferum), è utilizzato per produrre sostanze allucinogene ricavate dal lattice prodotto dalla capsula seminifera (contenente i semi stessi).

La farmacologia autorizzata si serve della Papaverina per produrre medicinali dall’effetto sedativo e analgesico.



Proprietà comuni del papavero: uso quotidiano.

Dai semi e dall’olio della varietà comune si possono ricavare numerosi prodotti di ottima qualità, visto che non contengono alcaloidi:

  • dai semi si ricava un olio usato già da molto tempo in cucina, raccomandato come condimento dal sapore esotico e un po’ piccante per insalate speciali o sul pesce o per condire e preparare varie ricette gustose
  • i semi stessi vengono utilizzati in cucina per preparare torte, dolci, pane aromatizzato (Europa centrale e meridionale)
  • nella cucina della tradizione ebraica si usano come farcitura di torte e plumcakes; in Germania, Austria e nella “Mitteleuropa” in genere si impiegano come saporita aggiunta sulla superficie del pane, oppure come ingrediente quasi unico dei rotoli dolci, o in certe versioni degli knödel (canederli) e degli strudel.
  • oltre che per cucinare (veniva anche mescolato ad altri oli per imitare quello d’oliva), già nel XIX secolo l’olio di semi di papavero era utilizzato anche nelle lampade per illuminazione e come componente di vernici, dove lo si trova in uso (Afghanistan) da oltre 1500 anni.


Utilizzi culinari e proprietà nutrizionali

I semi di papavero sono una fonte energetica molto importante, conferendo più di 500 Kcal per 100 grammi.

Vengono utilizzati in molti ambiti della cucina anche perché privi di glutine, e molto ricchi di minerali come Calcio, Fosforo, Ferro e Manganese.

Possiede tante proprietà derivanti dalla vitamina B1, e quindi benefiche per il corpo, per poi possedere un alto contenuto di proteine.

Di colore blu-nero, grigio ferro o giallastri, si usano interi come decorazione sulla superficie di preparazioni dolci e di prodotti da forno, oppure macinati più o meno finemente per essere utilizzati nel ripieno dei dolci o addirittura incorporati in alcuni impasti di pane speciale.

Da noi i semi si trovano abbastanza facilmente, ma negli Stati Uniti e in alcuni altri paesi si vendono anche in lattina sotto forma di una pasta piuttosto densa.

Fra le ricette del centro Europa più note e apprezzate c’è lo strudel ai semi di papavero – Mohnstrudel – che si prepara con un ripieno di semi macinati, un po’ di succo di limone, uvetta e miele e si può aromatizzare con del liquore aromatico come il rum.

Per chi preferisce la consistenza soffice del plumcake, si può cucinare facendo bollire preventivamente i semi nel latte, mentre gli altri ingredienti sono quelli consueti.

Chi preferisce il salato ha l’imbarazzo della scelta fra usare questi semi come aggiunta croccante ad un’insalata di pollo (meglio prima pestarli leggermente), nella vinaigrette di un’insalata mista di frutta e verdura insieme all’aceto balsamico, o come farcitura e condimento per dei piatti di pesce al forno.


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